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Tommaso Montini.
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cara signora july
capitolo del mio libro: "me lo dici in...bambinese?": pagina 127.
VIVA I PIEDINI! Come scegliere le scarpette
Quali sono le migliori scarpette per i primi passi?
I piedini! Ci sono le varianti « nature », « calzinati », o ancora « calzinati con antisdrucciolo » ma rimangono sempre i piedini le migliori scarpe per iniziare a camminare!
La lotta per far portare le pantofole ai bambini è persa in partenza. I bambini vogliono camminare scalzi e sembra non avvertano il freddo del pavimento che preoccupa tanto i genitori.
Per ovviare a questa « pericolosa » tendenza, nel passato si inventarono le « scarpette primi passi ».
Si trattava di scarponcini rigidi a « chiusura stagna », con lacci che stringevano bene ed erano sufficientemente lunghi per fare due nodi in modo che i bambini non potessero slacciarle; erano inoltre alte dietro per « mantenere » dritto il piedino e con rinforzi laterali per « sostenerlo in posizione corretta » e impedirgli di muoversi « pericolosamente ».
Il colmo era un sostegno interno per « formare l’arco plantare » ed evitare il « piattismo » (a cui, secondo gli inventori di queste scarpette, erano praticamente esposti tutti!).
La storia è piena di violenze sui bambini in nome dell’amore e questa era una delle più diffuse. Lo era particolarmente per le famiglie più agiate, visto che gli « scarponcini » costavano anche moltissimo.
Fortunatamente le cose sono cambiate e le « scarpette primi passi » di oggi sono ben diverse, ma non sempre è cambiata la mentalità e spesso, con la complicità di una scellerata moda adulta applicata ai bambini, vengono ancora imposti ai bambini « scarponcini » del tutto inadeguati.
Per questo motivo parliamo qui della scelta delle prime scarpette.
Il principio generale per non sbagliare è pensare che la funzione della scarpa è solo quella di proteggere il piedino dai traumi e non costringerlo ad assumere o mantenere posizioni particolari. Dunque scegliamone una con pianta larga senza rinforzi, né dentro né fuori e con la tomaia morbida e non stretta. La suola deve essere flessibile: prendete la scarpetta tra indice, medio e pollice e provate a fletterla; se lo fa senza sforzo, va bene.
La suola di cuoio è in genere preferibile, perché fa traspirare, ma purtroppo è quasi sempre rigida.
Il cuoio morbido è molto costoso e quasi non si trova più, pertanto siamo costretti a scegliere scarpe con la suola di gomma, che è flessibile ma fa sudare il piedino.
Però è meglio sudato che rigido. Quando saremo a casa, potremo togliere le scarpette e lasciare che il bambino cammini scalzo.
Il tacco dovrebbe essere appena accennato e non serve « a campana » o con forme strane.
E poi vi prego: che siano leggere! Immaginate cosa significa alzare un peso ad ogni passo. Ricordiamoci che i bambini sono... bambini!
Quale marca a questo punto? Ce ne sono molte, tutte valide, ma anche una « scarpetta da bancarella » qualche volta può andare meglio dello scarponcino all’ultima moda o delle scarpettine da footing che fanno tanto trendy e che magari sono solo la versione vezzosa di quelle della mamma.
Fine del capitolo.
Altri dubbi?.