scarpine primi passi

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  1. july1710
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    Gent.mo Dott. Montini, eccomi con un altro quesito...
    Giulia ha 1 anno (fra pochi giorni), gattona da circa 3 mesi e comincia ora a stare un pò in equilibrio senza appoggi e a camminare attaccata al box. Quando cammina tenuta per le manine, o quando sta in piedi nel box, sta sempre in punta di piedi... Qualche giorno fa sono andata in un negozio chicco e parlando con la commessa mi ha detto che anche se non cammina da sola dovrei comprarle le scarpette primi passi, per evitare che continui a camminare in punta di piedi e per sostenere bene la caviglia.
    Io ancora non ho preso nulla, in casa sta scalza (i calzini se li toglie continuamente) e fuori le metto le scarpette morbide da neonato.
    Cosa è meglio fare? Le devo prendere le scarpine primi passi o è meglio aspettare? Se si, e se lei può nominarle qui, mi può dire quali marche sono le migliori?

    Grazie mille, come sempre, per le sue risposte.

    Elena
     
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  2. Tommaso Montini
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    cara signora july

    capitolo del mio libro: "me lo dici in...bambinese?": pagina 127.

    VIVA I PIEDINI! Come scegliere le scarpette

    Quali sono le migliori scarpette per i primi passi?
    I piedini! Ci sono le varianti « nature », « calzinati », o ancora « calzinati con antisdrucciolo » ma rimangono sempre i piedini le migliori scarpe per iniziare a camminare!

    La lotta per far portare le pantofole ai bambini è persa in partenza. I bambini vogliono camminare scalzi e sembra non avvertano il freddo del pavimento che preoccupa tanto i genitori.
    Per ovviare a questa « pericolosa » tendenza, nel passato si inventarono le « scarpette primi passi ».
    Si trattava di scarponcini rigidi a « chiusura stagna », con lacci che stringevano bene ed erano sufficientemente lunghi per fare due nodi in modo che i bambini non potessero slacciarle; erano inoltre alte dietro per « mantenere » dritto il piedino e con rinforzi laterali per « sostenerlo in posizione corretta » e impedirgli di muoversi « pericolosamente ».
    Il colmo era un sostegno interno per « formare l’arco plantare » ed evitare il « piattismo » (a cui, secondo gli inventori di queste scarpette, erano praticamente esposti tutti!).

    La storia è piena di violenze sui bambini in nome dell’amore e questa era una delle più diffuse. Lo era particolarmente per le famiglie più agiate, visto che gli « scarponcini » costavano anche moltissimo.

    Fortunatamente le cose sono cambiate e le « scarpette primi passi » di oggi sono ben diverse, ma non sempre è cambiata la mentalità e spesso, con la complicità di una scellerata moda adulta applicata ai bambini, vengono ancora imposti ai bambini « scarponcini » del tutto inadeguati.

    Per questo motivo parliamo qui della scelta delle prime scarpette.
    Il principio generale per non sbagliare è pensare che la funzione della scarpa è solo quella di proteggere il piedino dai traumi e non costringerlo ad assumere o mantenere posizioni particolari. Dunque scegliamone una con pianta larga senza rinforzi, né dentro né fuori e con la tomaia morbida e non stretta. La suola deve essere flessibile: prendete la scarpetta tra indice, medio e pollice e provate a fletterla; se lo fa senza sforzo, va bene.

    La suola di cuoio è in genere preferibile, perché fa traspirare, ma purtroppo è quasi sempre rigida.

    Il cuoio morbido è molto costoso e quasi non si trova più, pertanto siamo costretti a scegliere scarpe con la suola di gomma, che è flessibile ma fa sudare il piedino.

    Però è meglio sudato che rigido. Quando saremo a casa, potremo togliere le scarpette e lasciare che il bambino cammini scalzo.
    Il tacco dovrebbe essere appena accennato e non serve « a campana » o con forme strane.

    E poi vi prego: che siano leggere! Immaginate cosa significa alzare un peso ad ogni passo. Ricordiamoci che i bambini sono... bambini!

    Quale marca a questo punto? Ce ne sono molte, tutte valide, ma anche una « scarpetta da bancarella » qualche volta può andare meglio dello scarponcino all’ultima moda o delle scarpettine da footing che fanno tanto trendy e che magari sono solo la versione vezzosa di quelle della mamma.

    Fine del capitolo.

    Altri dubbi?
     
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  3. july1710
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    Ah ecco. Devo assolutamente prendere il suo libro, così evito di farle domande a cui ha già dato risposta!!!!
    Il mio dubbio era sul fatto che cammina in punta di piedi, ma se ho capito bene, smetterà di farlo da sola, non per merito di una scarpina, giusto?
     
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  4. <3 simo e gio' <3
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    questa domanda cade a pennello :) proprio stamattina siamo and a comprare le scarpine primi passi...

    queste mi sn sembrate comode, nn troppo pesanti...sono della nuova collezione nero giardini junior, plantare in pelle....devo dire che costano un po...quelle della Primigi costavano di meno ma mio figlio ha il collo del piede alto e i modelli nn andavano bene :(..ma credo che cmq mio figlio nn le terra' molto ai piedi...cammina sempre scalzo :)
     
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    Si July, smetterà da sola... credo che sia una fase di tutti i bimbi... anzi, se non ricordo male ( non ho riletto il capitolo del bambinese e quindi non ne sono del tutto certa ) il camminare a piedi scalzi fa bene al piccolo ( piccola nel tuo caso :P ) x Marco infatti ho preso le calze antiscivolo e lui è quasi sempre senza scarpe.. e poi.. io sono eternamente scalza... proprio a piedi nudi.. senza neanche calze... non potrei proprio costringerlo a mettere le scarpette.. non sarei credibile ahahahhaha

    CITAZIONE (Tommaso Montini @ 11/4/2011, 14:52) 
    Il colmo era un sostegno interno per « formare l’arco plantare » ed evitare il « piattismo » (a cui, secondo gli inventori di queste scarpette, erano praticamente esposti tutti!).

    A cosa è dovuto e a che età si può diagnosticare? si può correggere?
     
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  6. Tommaso Montini
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    camminare in punta di piedi: è molto frequente.

    Per ora diciamo che è normale e passerà.

    Se non passa entro qualche mese deve vederlo il pediatra.
    Può essere anche un problema ma non lo è necessariamente. Cose deve vedere il pediatra? Il tendine di Achille (è corto?), la forza muscolare (il bambino salta?).

    Il piattismo: è dovuto ad una caduta dell'astragalo sul calcagno. E' un problema osseo che si tratta con un intervento di "calcagno stop" intorno ai 9 anni.
    Si tratta di applicare una vite che mantenga la posizione corretta delle ossa fino alla maturazione della articolazione.
    Sono due punti, pochissimo fastidio e ottimi risultati.
     
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    Ma se non lo si fa cosa succede? a 3 anni la pediatra ha detto alla mamma di mia sorella che la bambina ha i piedi piatti, di farla camminare molto scalza, sui talloni, farle fare esercizi con una pallina da tennis sotto i piedi, e metterle scarpe col plantare.
     
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  8. Tommaso Montini
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    Valentina non ho capito: "se non lo fa" cosa?

    Se ti riferisci all'intervento di calcagno stop e c'è una vera situazione di piede piatto la patologia cammina. Il piede si deforma sempre di più.
    Il giovane non più bambino si stanca e finisce per avere dolore.
    Se non si fa niente la fine della storia è l'artrosi.

    Quando la "frittata" è fatta (cioè quando non si è trattato un vero piattismo evolutivo) l'unico intervento possibile è l'artrodesi cioè la fissazione chirurgica dell'articolazione per impedire la caduta dell'astragalo sul calcagno.
    E' un intervento importante (niente a che vedere con il calcagno stop di cui abbiamo parlato) che richiede immobilizzazione ecc...

    A tre anni tutti i bambini hanno i piedi "pasciuti" e l'arco plantare non si vede a nessuno. Ma i piedini non sono piatti!

    Escluse le vere gravi deformità, a tre anni i piedini vanno lasciati in pace. Il problema piattismo si affronta a 8-9 anni.

    Prima è tutto inutile.
    Gli esercizi, la pallina di tennis i plantari e quant'altro però non si negano a nessuno: bisognerà pure fare qualcosa per calmare una mamma preoccupata! Non fanno male ma io cerco di non "rompere le scatole" alla gente e in genere non li consiglio.
     
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    si mi riferivo all' intervento, volevo appunto sapere a cosa si va incontro nel caso in cui non s' intervenga chirurgicamente.
    Comunque da quel che ho capito ora è inutile anche parlarne ( la bambina ha 6 anni adesso ) però tra qualche tempo sarebbe utile farla rivedere... ma da chi? dalla pediatra o da un fisiatra?
     
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  10. Tommaso Montini
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    sempre meglio un pediatra che quando lo ritiene invia all'ortopedico pediatra (la gran parte degli ortopedici è esperta di anziani e sportivi, non di bambini)
     
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    É chiaro che i bambini sudano di piu ai piedi che dei adulti. Consiglio di prendere pantofole per bambini con una suola flessibile e sottile. Meglio é comunque che girano almeno a casa a piedi nudi.
     
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  12. Mammabis
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    Noi inizialmente abbiamo utilizzato le scarpine di stoffa della chicco dopodiché quando hanno iniziato a camminare abbiamo iniziato ad utilizzare le classiche scarpine classiche primi passi della chicco ma ci siamo trovati bene anche con le baby nike e puma molto comode e per non farci mancare nulla le abbiamo fatte dipingere stile cartoon da un sito che abbiamo trovato su IG che utilizza prodotti durevoli e molto validi se volere provare si chiama littlecreation.handmade ci siamo trovati benissimo.
    Spero di esserci stata d'aiuto 🤗
     
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11 replies since 11/4/2011, 13:14   1051 views
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